I papassini di Piera

I papassini sono un dolce tradizionale natalizio sardo, che ovviamente vengono declinati in infiniti modi. Presentiamo qui la ricetta di Piera di Palau, estirpatale con un subdolo trucco ed una promessa mancata, e che è una rielaborazione di una rielaborazione e cioè è originale.

Tempo di preparazione: tra lo sgusciare la frutta secca, il mettere a bagno l’uva passa, il fare tre o quattro infornate e la glassa contate non meno di quattro ore.

Difficoltà: molto laborioso ma non difficile, a prova di forza di volontà più che di neuroni. Però a Piera vengono meglio.

Dose: da mandria.

Ricetta di Piera Ingredienti

Ingredienti di Piera:
1/2 chilo di farina tipo 00
175g di strutto ma noi abbiamo usato il burro, non ditelo a Piera
200g di zucchero
3 uova intere ed un tuorlo, l’albume tenetelo da parte per la cappa
100g di mandorle tostate
100g di noci
100g di uva passa
la buccia di un limone o di un’arancia grattuggiata, noi non la mettiamo, non ditelo assolutamente a Piera!
una bustina di lievito
Per la cappa:
un albume un po’ montato
100g di zucchero a velo
una busta di diavolini, Piera li chiama così, sono quei pallini di zucchero colorato con cui abbellire (o abbruttire) dolci e gelati. Chiedete della “Momperiglia”


Farina Burro fuso
Primo impasto

Fate una simpatica montagnetta di farina e versateci dentro lo strutto riscaldato a bagnomaria (burro, mi sembra burro!). Impastate fino a quando la necessità dell’aggiunta delle uova si fa impellente. Aggiungete tre uova intere ad un tuolo e continuate ad impastare.

Vulcano

Nel frattempo se non avete comprato costosissime mandorle tostate ma avete rubato un po’ di mandorle dall’albero del giardino del vicino, dovete snocciolarle e poi tostarvele da voi facendole passare in forno caldo a 200°. Occhio che la madorla passa dal tostato al bruciato in un nanosecondo.

Mandorle a tostare Zucchero

Aggiungere lo zucchero e giù a impastare fino ad ottenere una pallottola bella elastica.

Impastare Spezzettare le noci

Passare nel mixer le noci, Piera dice “non troppo fini, mi raccomando”, ed aggiungerle alla pasta…

Noci

… e stessa cosa con le madorle tostate.

E mandorle Uvetta

L’uva passa preventivamente ammollata in acqua, la si asciughi benino e la si ripassi in un pugno di farina, per poi aggiungerla all’impasto.

Aggiunta dell'uvetta

Ecco come deve apparire l’impasto alla fine della fatica.

Impasto Lievito

Ci siamo quasi. Aggiungiamo il lievito…

Separazione Rotolo

..reimpasiamo, estraiamo quelli che tecnicamente si chiamano “i rotoli”, notare che sul piano è stata sparpagliata un po’ di farina, e poi andiamo a ritagliare le tradizionali forme a parallelepipedo. Tenete il rotolo bello basso, anche meno di un centimetro, che poi sennò lievitando vengono fuori palloncini che tradiscono la tradizione e poi chi la sente Piera?

Taglio Sulla teglia

Teglia, carta da forno, parallelepipedi bassini, forno a 185°, timer a 12 minuti (indicativamente). Fate così, usate la prima infornata per capire bene i tempi.

Pronti In forno

Ecco fatto. Notate che la superficie del papassino cotto non si è scurita, anche se dentro deve essere bello crocccante, naturalmente.

Sfornati Senza cappa

Facciamo la glassa, che però chiamiamo cappa:

Iniziamo da qui.

Cappa Cappa da vicino

Diamo due colpi al bianco dell’uovo ed iniziamo ad aggiungere a pioggia lo zucchero a velo fino ad ottenere una specie di cemento a presa rapida che metta a dura prova il nostro gomito.

Spalmare Cappa e diavolini

Papassino per papassino spalmate il cemento, cioè la cappa, e poi date una passata di diavolini. Indipendentemente dalla quantità della cappa questa operazione si dovrebbe svolgere abbastanza velocemente in quanto la cappa tende ad asciugarsi molto velocemente. A volte la cappa non si asciuga, non si sa perchè.

Finiti!
E finalmente… I PAPASSINI DI PIERA!


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Disclaimer: è un vero casino tener traccia di tutti i link di chi ha partecipato. Forse GN ci dovrà aiutare.
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